Dal
punto di vista delle vicende storiche Castel dell'Ovo
può essere considerato un inesauribile
"contenitore". Basta ricordare che fu
tra le sue mura, nel 476, che Odoacre rinchiuse
l'ultimo imperatore d'Occidente, Romolo Augustolo.
Il ruolo di prigione, poi, lo accompagnò
per diversi secoli: gli Angioini vi relegarono
il figlio di re Manfredi di Svevia; le autorità
ecclesiastiche vi fecero rinchiudere il filosofo
Tommaso Campanella; e fu trasformato stabilmente
in carcere nel XIX secolo accogliendovi numerosi
giacobini, carbonari e liberali, fra cui Francesco
De Sanctis. Gli avvenimenti bellici che lo coinvolsero
non si contano, per cui ci limitiamo a segnalare
soltanto quelli più importanti: durante
la lotta fra Aragonesi e Angioini fu tenacemente
conteso dai due partiti contrapposti e fu preda
ora dell'uno e ora dell'altro; nel corso della
Congiura dei Baroni fu completamente saccheggiato
dai sostenitori dei baroni e Ferrante d'Aragona,
per riprenderlo, fu costretto a cannoneggiarlo
con le sue bombarde; anche dopo la venuta del
re di Francia Carlo VIII subì un duro bombardamento
e fu ulteriormente danneggiato dai Francesi di
Luigi XII dagli Spagnoli di Consalvo da Cordova;
i sostenitori della Repubblica Partenopea del
1799, invece, usarono i suoi cannoni per sparare
sulla città e per intimorire la popolazione,
che si opponeva strenuamente all'ingresso delle
truppe francesi; dopo di che, quando giunsero
gli armati di Fabrizio Ruffo di Calabria, subì
i violenti assalti dei realisti, che trucidarono
gran parte dei repubblicani che vi si erano asserragliati.
L'ultima battaglia che lo coinvolse si ebbe nel
1809, quando il castello si oppose a una flotta
angio-borbonica che s'era spinta, provocatoriamente,
fin sotto le sue possenti mura: gli ufficiali
francesi ordinarono immediatamente il fuoco e
il "golfo delle Sirene" fu assordato
per un paio d'ore dal suono dei cannoni, fino
a che le navi britanniche giunsero alla saggia
determinazione di prendere il largo.
Va anche detto che, con gli Spagnoli, prima di
essere sottoposto a un radicale rifacimento, il
castello fu destinato ai ruoli più singolari,
fra cui quello di... macina per il grano, con
relativi impianti di mulini a vento. L'ultima
radicale ristrutturazione la vollero i Borbone,
che gli conferirono, grosso modo, le caratteristiche
che ha ancora oggi.
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